Siamo in aprile, piena primavera, un mese che in Giappone è legato alla fioritura dei fiori di ciliegio, agli weekend passati nei parchi sorseggiando birra e gustando snack tra una chiacchiera e l’altra con amici, parenti o fidanzati, sotto una pioggia di petali bianchi o rosa. Vi state un po’ immaginando l’ambientazione? Forse sì, non solo per le mie parole ma anche e soprattutto, grazie al diffusione che ne fanno proprio i giapponesi attraverso la produzione di anime e manga e i siti di turismo che spingono molto su questo scenario, per invogliare le persone a viaggiare ed ammirare questo evento suggestivo.
Sfortunatamente non sempre si ha la fortuna di indovinare il periodo giusto e può capitare di arrivare il Giappone quando ormai gli alberi sono già sfioriti: non è facile riuscire a individuare il periodo preciso della fioritura che di solito va da marzo ad aprile in base alla regione e alla temperatura.
Per mia fortuna ho potuto assistere più volte a questo spettacolo e godermelo appieno, camminando lungo i fiumi sotto gli alberi o partecipando con gli amici a questi picnic nei parchi.
In Giappone quest’abitudine ha un nome specifico “花見” (hanami) che letteralmente significa proprio “guardare i fiori” dalla parola “花” (hana) fiori, e la radice del verbo “見” (miru) guardare. È una parola che porta in sé una cultura, una tradizione lunga secoli, dalla quale traspare l’amore tipicamente nipponico per le cose piccole e semplici.
Prendere parte all’Hanami in Giappone e con i giapponesi è qualcosa di magico che permette di entrare un po’ più affondo in una cultura e di capirne le sfumature. In realtà la parola in sé è abbastanza difficile da tradurre, perché non ha un corrispettivo linguistico in Italiano e deve essere espressa tramite una perifrasi, quale per l’appunto “guardare la fioritura dei fiori di ciliegio” o “ammirare i ciliegi in fiore”, oppure lasciata non tradotta con nota esplicativa a piè di pagina, tutti compromessi che per quanto esprimano il significato del termine, dando un significato così esaustivo, annullano la magia che l’unione dei due kanji porta in sé.
All’Hanami, di solito tutti portano qualcosa da mangiare e da bere da condividere con il gruppo. Essendo un evento così amato dai giapponesi, di solito è necessario prenotare in anticipo il proprio spazio sotto gli alberi e mettere dei teli a protezione dell’area prestabilita. La giornata si svolge poi in tranquillità divertendosi in chiacchiere o giochi all’aria aperta e bevendo fino ad ubriacarsi, cosa abbastanza frequente per il popolo nipponico, ma tutto all’interno di una cornice romantica e serena. Le coppie spesso affittano delle barche sui laghetti o passeggiano mano nella mano sotto gli alberi.
Con Ryosuke ed i nostri amici lo abbiamo festeggiato unendo la cultura italiana a quella nipponica: io preparai le lasagne e la focaccia fatte interamente in casa e divisi in piccole porzioni per poterle offrire a tutto il gruppo. Ricordo che delle lasagne non rimase neanche l’ombra, polverizzate tra una lattina di birra e l’altra…
Questa tradizione trova spazio davvero in tantissima produzione nipponica. Tra tutti vi lascio con un esempio del mondo manga, la mia traduzione di Princess Lucia volume 4 – edita dalla casa editrice RW Goen.
Vediamo se riuscite a trovare la parola花見 (Hanami) nei balloon?
Sotto l’immagine, la traduzione dell’estratto.
PL: era da tanto che non vedevo la fioritura dei ciliegi e sono emozionata!
L: guardiamo i ciliegi!!
E delle foto del mio Hanami nipponico.
Chiedi informazioni